Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 22005 del 22 maggio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:22005PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: In presenza di gravi indizi di colpevolezza per il reato di partecipazione ad un'associazione di tipo mafioso ancora operativa, il giudice può legittimamente applicare la misura cautelare della custodia in carcere sulla base della doppia presunzione di cui all'art. 275, comma 3, c.p.p., senza dover dimostrare in positivo la sussistenza delle esigenze cautelari, essendo sufficiente l'assenza di elementi concreti che comprovino l'interruzione dei rapporti tra l'indagato e l'associazione criminale. La valutazione della gravità indiziaria può fondarsi su elementi quali la pregressa appartenenza dell'indagato a sodalizi criminali, il rapporto di fiducia e collaborazione con il vertice dell'associazione, nonché il coinvolgimento in attività illecite, desumibili anche da intercettazioni ambientali, senza che assuma rilievo decisivo l'eventuale mancata concreta realizzazione dell'incarico conferito dall'associazione all'indagato. Tali elementi, in assenza di palesi illogicità o contraddittorietà, integrano una motivazione immune da vizi di legittimità, non sindacabile in sede di ricorso per cassazione, che si limiti a una mera rivalutazione del merito della vicenda cautelare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALVANESE Ersilia - Presidente

Dott. GIORGI Maria Silvia - Consigliere

Dott. ROSATI Martino - Consigliere

Dott. VIGNA Maria Sabina - Consigliere

Dott. DI GERONIMO Paolo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza emessa il 4/10/2022 dal Tribunale di Catanzaro;
visti gli atti, l'ordinanza impugnata e il ricorso;
udita la relazione del Consigliere Dott. DI GERONIMO Paolo;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. PICCIRILLO Raffaele, che ha chiesto l'annullamento con rinvio;
uditi gli avvocati (OMISSIS) e (OMISSIS), il quale hanno chiesto l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO IN FATTO

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