Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 4055 del 2 febbraio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:4055PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il pubblico ufficiale che, in ragione del suo ufficio, riceve elargizioni da un privato con cui intrattiene un rapporto confidenziale e di disponibilità, compie atti contrari ai doveri del suo ufficio, realizzando il delitto di corruzione propria di cui all'art. 319 c.p. Ciò anche qualora gli atti contrari ai doveri d'ufficio non siano specificamente individuati, essendo sufficiente la generica disponibilità del pubblico ufficiale a compiere atti in violazione dei propri doveri funzionali, in esecuzione di un patto corruttivo. Tale condotta, caratterizzata da spregiudicatezza e facilità a tenere comportamenti non in linea con i doveri d'ufficio, integra un concreto e attuale pericolo di reiterazione del reato, legittimando l'applicazione di una misura cautelare, anche in assenza di precedenti penali, in considerazione della personalità del soggetto emersa dai fatti contestati. Il breve differimento della consegna anticipata dei lavori, assentito dal pubblico ufficiale su richiesta dell'impresa privata, pur nella modestia dei vantaggi lucrati da quest'ultima, costituisce un atto contrario ai doveri d'ufficio, in quanto non risulta giustificato da preminenti interessi pubblici, essendo esclusivamente motivato dalle esigenze immediate del soggetto privato. Pertanto, tale condotta, unitamente alle elargizioni ricevute, integra il delitto di corruzione propria di cui all'art. 319 c.p., non potendosi ritenere integrata la meno grave ipotesi di cui all'art. 318 c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MOGINI Stefan - Presidente

Dott. DE AMICIS Gaetan - Consigliere

Dott. GIORGI Maria - Consigliere

Dott. AMOROSO Riccar - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA B - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 19 marzo 2020 del Tribunale di Messina;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal componente Benedetto Paterno' Raddusa;
sentito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale, Dott. ORSI Luigi, che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con il provvedimento descritto in epigrafe il Tribunale di Messina, decidendo sul riesame…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.