La particolare tenuità del fatto, quale causa di non punibilità prevista dall'art. 131-bis c.p., può essere applicata anche ai reati ambientali puniti con pena detentiva non superiore nel massimo a cinque anni o con pena pecuniaria, sola o congiunta, a condizione che, per le modalità della condotta e per l'esiguità del danno o del pericolo, l'offesa sia di particolare tenuità e il comportamento risulti non abituale, ai sensi dell'art. 133, comma 1, c.p. Il giudice non può escludere l'applicabilità di tale istituto sulla base della sola tipologia di reato contestato, senza valutare concretamente la sussistenza dei requisiti previsti dalla legge. La valutazione della particolare tenuità del fatto deve essere effettuata in relazione alle circostanze del caso specifico, senza fare riferimento esclusivo alla fattispecie astratta, in quanto l'art. 131-bis c.p. impone di verificare la concreta offensività della condotta e la non abitualità del comportamento dell'imputato.