Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 8084 del 23 febbraio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:8084PEN

Massima

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Il reato di associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti sussiste quando emerge un vincolo associativo permanente tra gli indagati, caratterizzato da una struttura organizzativa stabile e da una ripartizione di ruoli e compiti, con la presenza di un soggetto che svolge il ruolo di capo e fornitore principale della droga, il quale intrattiene rapporti diretti e riservati con il vertice dell'organizzazione, avvalendosi di corrieri e pusher per la distribuzione capillare dello stupefacente secondo modalità collaudate e con cadenza quasi quotidiana. Tali elementi, desumibili dalle risultanze investigative, quali intercettazioni, dichiarazioni di collaboratori di giustizia e attività di osservazione e pedinamento, integrano la fattispecie associativa di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990, escludendo la configurabilità della mera ipotesi di concorso di persone nel reato di cui all'art. 73 del medesimo decreto, anche in presenza di cessioni di modeste quantità di droga da parte di singoli sodali, atteso che il vincolo associativo e la ripartizione dei compiti all'interno del sodalizio conferiscono all'attività di spaccio un carattere di sistematicità e stabilità incompatibile con la fattispecie di lieve entità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. CALVANESE Ersilia - Consigliere

Dott. GIORGI Maria Silvi - Consigliere

Dott. VIGNA Maria - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 16/06/2022 del Tribunale di Roma, Sezione per il riesame;
Visti gli atti, il provvedimento impugnato, il ricorso e la memoria depositata dall'avvocato CARDILLO CUPO Pasquale;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa VIGNA Maria Sabina;
lette le conclusioni del Pubblico ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa LORI Perla, che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO

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