Cassazione penale Sez. V sentenza n. 7597 del 26 febbraio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:7597PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (art. 612-bis c.p.) si configura quando l'agente, con condotte reiterate, minaccia o molesta una persona in modo da cagionarle un perdurante e grave stato di ansia o di paura, ovvero da ingenerare un fondato timore per l'incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona alla stessa legata da relazione affettiva, e da costringerla ad alterare le proprie abitudini di vita. Tali condotte, anche se intervallate da periodi di apparente quiete, devono essere valutate complessivamente, senza che sia necessario che ciascun singolo episodio integri gli estremi del reato, essendo sufficiente che essi, nel loro insieme, siano idonei a cagionare il perdurante e grave stato di ansia o di paura nella persona offesa. Inoltre, il reato di violenza privata (art. 610 c.p.) si realizza quando l'agente, con minacce o violenza, costringe altri a fare, tollerare od omettere qualcosa, anche al fine di indurre la vittima ad allontanarsi da un determinato luogo. In tali casi, la pena deve essere commisurata tenendo conto non solo delle condotte oggetto del nuovo processo, ma anche di quelle precedenti, già oggetto di condanna, in quanto espressione di una medesima e perdurante condotta criminosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. ROMANO Michele - Consigliere

Dott. MOROSINI E.M. - rel. Consigliere

Dott. FRANCOLINI Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 03/07/2020 della CORTE di APPELLO di FIRENZE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
sentita la relazione svolta dal ((omissis));
lette le conclusioni del Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. MIGNOLO Olga, che ha chiesto di dichiarare inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impugnata la Corte di appello di Firenze ha confermato, anche agli effetti civili, la co…

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