Cassazione penale Sez. V sentenza n. 33535 del 29 luglio 2015

ECLI:IT:CASS:2015:33535PEN

Massima

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Il concorso dell'amministratore di fatto nella bancarotta fraudolenta per distrazione è configurabile quando, pur in assenza di una formale investitura della carica, egli abbia di fatto esercitato poteri gestori e direttivi all'interno della società fallita, partecipando attivamente alle operazioni distrattive del patrimonio sociale. In tali ipotesi, l'extraneus che abbia concorso con l'amministratore di diritto nel compimento di atti di distrazione fraudolenta del patrimonio sociale risponde del medesimo reato di bancarotta, a prescindere dalla sua posizione formale all'interno della compagine societaria. La valutazione del ruolo svolto dall'imputato e del suo contributo causale alla realizzazione degli atti distrattivi rientra nell'ambito del giudizio di merito, insindacabile in sede di legittimità salvo che non risulti affetta da vizi logici o contraddittoria. Parimenti, le determinazioni del giudice di merito in ordine alla quantificazione della pena e alla comparazione tra circostanze aggravanti e attenuanti non sono censurabili in cassazione, se adeguatamente motivate sulla base dei criteri di cui all'art. 133 c.p. La testimonianza indiretta degli ufficiali di polizia giudiziaria è ammissibile quando non riguardi il contenuto di dichiarazioni raccolte in verbali di cui è vietata l'acquisizione, ma si riferisca a informazioni apprese nel corso di attività investigative tipiche o atipiche, senza che sia necessaria la previa verbalizzazione delle stesse.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMO Maurizio - Presidente

Dott. SABEONE Gerardo - rel. Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 2568/2010 CORTE APPELLO di BOLOGNA, del 04/07/2013;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 27/04/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GERARDO SABEONE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' di entrambi i ricorsi;

Udito il difensore Avv. (OMISSIS) per (OMISSIS).

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