Cassazione penale Sez. II sentenza n. 21791 del 28 maggio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:21791PEN

Massima

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Il delitto di ricettazione (art. 648 c.p.) e quello di commercio di prodotti con segni falsi (art. 474 c.p.) possono concorrere, in quanto le fattispecie incriminatrici descrivono condotte diverse sotto il profilo strutturale e cronologico, senza che tra di esse possa configurarsi un rapporto di specialità, non risultando dal sistema una diversa volontà espressa o implicita del legislatore. La detenzione per la vendita di prodotti recanti marchio contraffatto integra il delitto di cui all'art. 474 c.p., a prescindere dalla configurabilità della cosiddetta "contraffazione grossolana", in quanto tale fattispecie tutela, in via principale e diretta, non già la libera determinazione dell'acquirente, ma la pubblica fede, intesa come affidamento dei cittadini nei marchi o segni distintivi che individuano le opere dell'ingegno e i prodotti industriali e ne garantiscono la circolazione; si tratta, pertanto, di un reato di pericolo, per la cui configurazione non occorre la realizzazione dell'inganno. Inoltre, il numero e la natura dei beni facilmente asportabili da mezzi altrui, in assenza di qualsiasi giustificazione, possono far ritenere gli stessi di origine non lecita, integrando il delitto di ricettazione. Infine, le doglianze in punto di pena, se generiche e non supportate da specifici elementi, sono inammissibili.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETTI Ciro - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. VERGA Giovanna - rel. Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 2673/2011 CORTE APPELLO di PALERMO, del 15/11/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 21/03/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIOVANNA VERGA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. BALDI Fulvio che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Con sentenza in data 15 novembre 2012 la corte d'appello d…

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