Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'associazione per delinquere di stampo mafioso si configura quando un gruppo organizzato, avvalendosi della forza di intimidazione del vincolo associativo e dello stato di assoggettamento e omertà che ne deriva, è in grado di condizionare l'attività economica di un determinato territorio, imponendo la propria presenza negli interventi immobiliari, la liquidazione di somme di denaro per lavori non autorizzati, il monopolio di determinate attività come i movimenti di terra, lo smaltimento illecito di rifiuti, e realizzando così un regime di controllo e di sfruttamento delle attività economiche a proprio vantaggio, anche attraverso l'utilizzo di società di comodo e l'interposizione di prestanome. Tali condotte, caratterizzate da atti di intimidazione, minacce e violenza, integrano gli elementi costitutivi del reato di cui all'art. 416-bis c.p. e dimostrano la pericolosità sociale dell'associazione, giustificando l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere.