Cassazione penale Sez. V sentenza n. 760 del 8 gennaio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:760PEN

Massima

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Il reato di minaccia non sussiste quando l'agente prospetta un male futuro ed ipotetico, non dipendente dalla sua volontà, ma connesso all'iniziativa di soggetti terzi, al fine di prevenire un comportamento molesto del soggetto passivo, rappresentandogli la legittima reazione che il suo comportamento avrebbe determinato. In tali casi, infatti, difetta la capacità della condotta di intimidire l'interlocutore e restringerne la libertà psichica, apparendo la stessa più come l'ostentazione di un comportamento provocatorio finalizzato a prevenire un'azione illecita o inopportuna dell'altro, anziché come la prospettazione di un male ingiusto dipendente dalla volontà dell'agente. La giurisprudenza esclude la sussistenza del reato di minaccia quando il male non sia prospettato come dipendente dalla volontà dell'agente, essendo, come nella specie, la rappresentazione di una legittima protesta in relazione alla condotta del soggetto passivo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZECCA Gaetanino - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - rel. Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 5/2010 TRIBUNALE di LANCIANO, del 03/03/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 05/10/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARIA VESSICHELLI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Cedrangolo che ha concluso per l'annullamento senza rinvio perche' il fatto non sussiste.

FATTO E DIRITTO

Propone ricorso per cassazione (OMISSIS) avve…

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