La realizzazione di una tettoia, anche se inizialmente presentata come una semplice pergotenda, che abbia caratteristiche di stabilità e permanenza, con predisposizione di impianti elettrici e idrici, necessita del rilascio di un permesso di costruire e non può essere sanata mediante una segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) o una comunicazione di inizio lavori asseverata (CILA). Ciò in quanto, pur se realizzata con materiali leggeri come il legno, una tettoia di tali dimensioni e caratteristiche strutturali costituisce una nuova costruzione che incide in modo rilevante sulla sagoma dell'edificio e sul carico urbanistico, non potendo essere considerata un mero elemento di arredo o di protezione amovibile. L'amministrazione comunale, pertanto, è legittimata a disporre la demolizione di tale manufatto, in assenza del prescritto titolo edilizio, senza dover motivare in ordine all'interesse pubblico sotteso a tale provvedimento, trattandosi di un atto vincolato. Il provvedimento di diniego della SCIA in sanatoria presentata successivamente per regolarizzare la tettoia, in ragione delle accertate difformità, non viola il giudicato formatosi sull'ordinanza cautelare che aveva sospeso la demolizione limitatamente alla porzione di 14 mq, in quanto tale provvedimento cautelare non aveva affrontato gli altri profili di illegittimità dell'opera, come la predisposizione degli impianti, la natura stabile e permanente della struttura, la mancanza del consenso del condominio e dell'autorizzazione sismica.