Cassazione penale Sez. V sentenza n. 15653 del 7 aprile 2014

ECLI:IT:CASS:2014:15653PEN

Massima

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La falsità materiale in un documento, come un assegno bancario, integra il reato di falso anche quando il documento non viene utilizzato per il suo scopo originario, ma come mera promessa di pagamento, in quanto l'alterazione della data e del luogo di emissione conferisce al documento una capacità di produrre effetti giuridici diversi da quelli originari, rendendo così la falsità idonea a ledere l'interesse tutelato dalla norma penale, ovvero la fede pubblica nella genuinità dei documenti, a prescindere dall'effettivo utilizzo che ne viene fatto. Pertanto, la valutazione della lesività del falso non deve essere effettuata in relazione all'uso concreto del documento, ma in base alla sua idoneità astratta a conseguire uno scopo antigiuridico, in quanto l'interesse tutelato dalla norma incriminatrice è la pubblica fede, e non un interesse di natura economica o materiale. Ciò comporta che anche la falsificazione di un documento utilizzato come mera promessa di pagamento, e non come titolo di credito, integra il reato di falsità materiale, in quanto l'alterazione della data e del luogo di emissione conferisce al documento una capacità di produrre effetti giuridici diversi da quelli originari, rendendo così la falsità idonea a ledere l'interesse tutelato dalla norma penale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMO Maurizio - Presidente

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. POSITANO Gabriele - Consigliere

Dott. LIGNOLA Ferdinan - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI CAGLIARI;

nei confronti di:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 11929/2011 GIUDICE UDIENZA PRELIMINARE di CAGLIARI, del 18/12/2012;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. FERDINANDO LIGNOLA;

Il Procuratore generale della Corte di cassazione, dr. Oscar Cedrangolo, ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio.

RITENUTO IN FATTO

1. Il G.U.P. presso il Tribuna…

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