Cassazione penale Sez. II sentenza n. 42091 del 26 novembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:42091PEN

Massima

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Il giudice, nel determinare la pena in continuazione per un reato satellite, non è vincolato a quantificarla in misura pari o inferiore a quella stimata per un precedente reato satellite oggetto di giudicato, in quanto l'istituto della continuazione è finalizzato al mero contenimento delle conseguenze sanzionatorie e non comporta una fittizia unificazione dell'iter argomentativo delle diverse pronunce. Inoltre, la valutazione della prova e dell'attendibilità dei testimoni rientra nella discrezionalità del giudice di merito, non sindacabile in sede di legittimità se sorretta da motivazione logica ed esauriente. Infine, ai fini dell'applicazione delle circostanze attenuanti generiche, il giudice è tenuto a motivare solo in relazione ai parametri di cui all'art. 133 c.p. che ha ritenuto rilevanti, essendo sufficiente il riferimento ai precedenti penali dell'imputato come indice della sua personalità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. MANNA Anton - rel. Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

To. Pa. ;

Cu. Vi. ;

avverso la sentenza 9.10.09 della Corte d'Appello di Torino;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed i ricorsi;

udita in pubblica udienza la relazione del Consigliere Dott. ((omissis));

udito il Procuratore Generale nella persona del Dott. MONETTI Vito, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso del To. e per il rigetto di quello del C…

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