Cassazione penale Sez. V sentenza n. 13391 del 28 marzo 2008

ECLI:IT:CASS:2008:13391PEN

Massima

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Il concorso nella contraffazione di un documento di identità, anche nelle forme dell'istigazione o della determinazione, integra il reato di cui agli artt. 477 e 482 c.p., a prescindere dal luogo di commissione del falso, non essendo sufficiente per l'applicazione della fattispecie meno grave di cui all'art. 489 c.p. la mera assenza di elementi concreti che dimostrino la commissione del reato fuori dal territorio nazionale. Il giudice, nel valutare la sussistenza del reato, deve considerare la natura identificativa del documento contraffatto e il ruolo svolto dall'imputato nella realizzazione del falso, non essendo necessario che egli abbia materialmente eseguito la falsificazione. La massima responsabilità penale per il reato di cui agli artt. 477 e 482 c.p. sussiste anche quando il concorso dell'imputato si sia realizzato attraverso forme di istigazione o determinazione alla contraffazione, a prescindere dal luogo di commissione del falso e dalla prova della sua materiale esecuzione da parte dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. CALABRESE Renato Luigi - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

AB. MI. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 09/10/2006 CORTE APPELLO di PALERMO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dr. CALABRESE RENATO LUIGI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. Izzo G., che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

Ab. Mi. impugna per cassazione la sentenza che ne ha confermato la d…

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