Cassazione penale Sez. V sentenza n. 21025 del 15 maggio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:21025PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare l'applicazione di una misura cautelare, deve considerare la pericolosità sociale del soggetto, desumibile dalla gravità del reato contestato, dalle modalità della condotta e dai precedenti penali, a prescindere dal pregresso rispetto degli obblighi inerenti a misure cautelari domiciliari. Pertanto, la pregressa osservanza di misure cautelari domiciliari non costituisce di per sé elemento sufficiente a escludere l'applicazione di una più afflittiva misura cautelare, qualora sussistano concreti e specifici elementi indicativi di una spiccata propensione dell'indagato a commettere reati contro il patrimonio. Il giudice, nel motivare la scelta della misura cautelare, deve effettuare una valutazione complessiva della pericolosità sociale del soggetto, senza essere vincolato dalla mera circostanza di un pregresso rispetto degli obblighi inerenti a misure cautelari domiciliari, laddove tale elemento risulti recessivo rispetto ad altri fattori indicativi di una concreta e attuale pericolosità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZECCA Gaetanino - Presidente

Dott. BRUNO Paolo A. - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - rel. Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 796/2012 TRIB. LIBERTA' di GENOVA, del 15/01/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARIA VESSICHELLI;

lette/sentite le conclusioni del P.G. Dott. Aiello R.: inammissibile.

FATTO E DIRITTO

Propone ricorso per cassazione (OMISSIS) avverso l'ordinanza del Tribunale del riesame di Genova in data 15 gennaio 2013 con la quale e' stato rigettato l'appello ex articolo 310 c.p.p…

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