Il reato di bancarotta fraudolenta patrimoniale per distrazione è configurabile quando l'amministratore di fatto di una società, anche in assenza di formali cariche sociali, sottrae o distrae beni aziendali, in violazione dei doveri di conservazione e destinazione del patrimonio sociale a garanzia dei creditori. Ciò anche quando i versamenti dei soci in conto futuro aumento di capitale non risultino contabilmente iscritti e non siano stati deliberati aumenti di capitale, essendo preclusa la restituzione di tali somme ai soci in caso di azzeramento del patrimonio netto. L'onere di provare la destinazione dei beni aziendali grava sull'amministratore, non essendo sufficiente la generica asserzione che gli stessi sarebbero stati assorbiti dai costi gestionali. La condanna per bancarotta fraudolenta comporta l'inabilitazione all'esercizio di impresa commerciale e l'incapacità di esercitare uffici direttivi presso qualsiasi impresa, per un periodo non superiore a dieci anni.