La massima giuridica che si può trarre dalla sentenza è la seguente: Il permesso di costruire costituisce l'unico titolo edilizio ammissibile per gli interventi in zone sottoposte a vincolo di inedificabilità assoluta, mentre la segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) può essere utilizzata solo per realizzare varianti a permessi di costruire che non configurino una variazione essenziale, a condizione che siano conformi alle prescrizioni urbanistico-edilizie e non incidano sui parametri urbanistici e sulle volumetrie. Pertanto, gli interventi che comportano un aumento volumetrico, come la chiusura di una veranda, non possono essere eseguiti mediante SCIA, ma richiedono il previo rilascio di un nuovo permesso di costruire. Tuttavia, per gli interventi che non incidono sulla volumetria, come l'apertura di un'asola circolare, la SCIA costituisce titolo abilitativo valido ed efficace, che può essere rimosso solo mediante l'esercizio del potere di autotutela decisoria da parte dell'amministrazione. Inoltre, l'amministrazione, nell'esercizio del potere di vigilanza sull'attività urbanistico-edilizia, può adottare un ordine di sospensione dei lavori, ma deve successivamente adottare i provvedimenti definitivi entro il termine di 45 giorni, anche se tale termine ha natura meramente ordinatoria.