Cassazione penale Sez. II sentenza n. 5270 del 10 febbraio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:5270PEN

Massima

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Il metodo mafioso, ai fini dell'integrazione della circostanza aggravante di cui all'art. 416-bis.1 c.p., ricorre tutte le volte in cui l'evocazione della contiguità ad un'organizzazione criminale mafiosa pone la vittima in una condizione di soggezione ulteriore rispetto a quella solitamente derivante dalla condizione di vittima di estorsione, essendo sufficiente che tale evocazione sia effettivamente funzionale a creare nella vittima una condizione di assoggettamento particolare, come riflesso del prospettato pericolo di trovarsi a dover fronteggiare le istanze prevaricatrici di un gruppo criminale mafioso, piuttosto che quelle di un criminale comune, senza che sia necessario accertare una concreta e verificata origine mafiosa della minaccia. Ai fini della sussistenza del tentativo di estorsione, rileva la modalità della richiesta estorsiva, quando questa sia attuata da soggetti notoriamente inseriti in pericolosi gruppi criminali che spadroneggiano in un determinato territorio e che è immediatamente percepita dagli abitanti di quella zona come concreta e di certa attuazione, stante la forza criminale dell'associazione di appartenenza del soggetto agente, quand'anche attuata con linguaggio e gesti criptici. La valutazione della credibilità e attendibilità delle dichiarazioni delle persone offese rientra nell'esclusiva competenza del giudice di merito, il quale è tenuto a motivare in modo congruo e logico le ragioni del proprio convincimento, senza che la Corte di Cassazione possa sindacare nel merito gli elementi fattuali e probatori, se non per verificare la correttezza del procedimento logico seguito dal giudice. Ai fini della sussistenza delle esigenze cautelari, la mera allegazione del tempo trascorso dalla commissione del reato non è idonea a superare la presunzione (relativa) di persistenza del pericolo di reiterazione del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CERVADORO Mirel - Presidente

Dott. MESSINI D'AGOSTINI P. - Consigliere

Dott. AIELLI - rel. Consigliere

Dott. ARIOLLI G. - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandr - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del Tribunale del riesame di Napoli del 3/4/2020;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)), che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
PREMESSO IN FATTO
1. (OMISSIS), (OMISSIS) e (OMISSIS) ricorrono, co…

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