Il mancato previo esperimento dell'azione possessoria di merito, ai sensi dell'art. 703, comma 4, c.p.c., rende inammissibile il successivo regolamento di giurisdizione proposto avverso l'ordinanza che abbia dichiarato il difetto di giurisdizione del giudice ordinario, in quanto l'interesse a promuovere l'accertamento sulla giurisdizione sorge soltanto all'esito della fase di cognizione piena, non essendo sufficiente la sola pronuncia interdittale, la quale, per la sua natura sommaria e provvisoria, non fa ancora insorgere l'interesse a tale accertamento. Pertanto, il regolamento di giurisdizione proposto all'esito negativo del reclamo avverso il diniego dell'ordinanza interdittale di reintegrazione, senza la previa proposizione dell'istanza di prosecuzione della causa possessoria in sede di merito, è inammissibile, in quanto il presupposto processuale dell'interesse a promuovere il regolamento di giurisdizione deve sussistere alla data di proposizione dello stesso, non essendo idonea a sanare la causa di inammissibilità la prosecuzione successiva del giudizio di merito possessorio. Tale principio resta applicabile anche nella vigenza della nuova disciplina di cui all'art. 703, comma 4, c.p.c., che ha reso non più necessaria, ma solo eventuale - a richiesta di parte - la prosecuzione del giudizio di merito, in quanto l'interesse a promuovere l'accertamento sulla giurisdizione sorge comunque soltanto all'esito della fase di cognizione piena e non già a seguito della sola pronuncia interdittale, la cui natura sommaria e provvisoria non fa ancora insorgere tale interesse.