Cassazione penale Sez. III sentenza n. 21463 del 19 maggio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:21463PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esaminare la sentenza di condanna per violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia, afferma che le dichiarazioni della persona offesa, pur costituendo l'unica fonte di prova, possono essere poste a fondamento dell'affermazione di responsabilità penale dell'imputato, previa verifica della credibilità soggettiva del dichiarante e dell'attendibilità intrinseca del suo racconto, che deve essere più penetrante e rigorosa rispetto a quella cui vengono sottoposte le dichiarazioni di qualsiasi testimone. Il giudice di merito, nel motivare adeguatamente tale valutazione, non è tenuto a confutare espressamente ogni specifica deduzione difensiva, essendo sufficiente una ricostruzione dei fatti che conduca implicitamente al rigetto di tali deduzioni. Inoltre, il giudice di legittimità non può procedere a una nuova valutazione degli elementi di fatto posti a fondamento della decisione impugnata, essendo preclusa una rivalutazione del merito. Pertanto, la sentenza di condanna, sorretta da motivazione esaustiva e immune da vizi di manifesta illogicità o contraddittorietà, deve essere confermata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARINI Luigi - Presidente

Dott. SOCCI A.Matteo - rel. Consigliere

Dott. CORBO Antonio - Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - Consigliere

Dott. ZUNICA Fabio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il 17/05/1974;
E' presente l'avvocato (OMISSIS), di Parte Civile, che chiede la conferma della sentenza della Corte di Appello e si rimette alle Conclusioni che deposita in aula insieme alla Nota Spese.
E' presente l'avvocato (OMISSIS) che si riporta ai motivi del ricorso e chiede l'annullamento della sentenza.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza della Corte di appello di Milano del 18 ottobre 2021, in riforma della decisione del Tribunale di Varese del 21 giugno 2018 …

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