Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 43530 del 9 novembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:43530PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, nell'esercizio delle sue funzioni, si appropria indebitamente del denaro contenuto nei portafogli smarriti e consegnati alla sua custodia per la restituzione agli aventi diritto, commette il reato di peculato e non il meno grave reato di appropriazione indebita. Tale condotta, infatti, integra gli estremi del peculato in quanto il denaro era nella disponibilità del pubblico ufficiale in ragione del suo ufficio e servizio, essendo a lui affidato per la specifica finalità della restituzione ai legittimi proprietari. La responsabilità penale del pubblico ufficiale è comprovata dalle risultanze processuali, anche in punto di logica e coerenza temporale degli episodi, nonché dalle sue stesse dichiarazioni autoindizianti rese nell'immediatezza dei fatti, le quali sono pienamente utilizzabili in quanto rese in un contesto estraneo al procedimento penale a suo carico. La motivazione della sentenza di condanna, che ricostruisce in modo dettagliato e logico l'intera vicenda, è immune da vizi e pienamente sufficiente a sorreggere il giudizio di responsabilità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. SERPICO Frances - rel. Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1312/2006 CORTE APPELLO di TRIESTE, del 17/02/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 25/10/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. FRANCESCO SERPICO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Gaeta Pietro, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

udito il difensore avv. (OMISSIS) e (OMISSIS), che i…

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