Cassazione penale Sez. I sentenza n. 47012 del 18 dicembre 2007

ECLI:IT:CASS:2007:47012PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è che, ai fini della retrodatazione dei termini di efficacia di una misura cautelare ai sensi dell'art. 297 comma 3 c.p.p., non è sufficiente la mera conoscenza di elementi relativi a un fatto-reato da parte dell'autorità giudiziaria, ma è necessario che tali elementi abbiano acquisito una specifica rilevanza processuale, tale da consentire la contestazione del reato. Pertanto, la retrodatazione non opera quando i fatti oggetto delle diverse ordinanze cautelari, pur essendo stati commessi nell'ambito dello stesso procedimento, non risultano legati da una connessione qualificata ex art. 12 c.p.p. e gli elementi posti a fondamento della seconda ordinanza, pur essendo in parte antecedenti alla prima, sono emersi solo successivamente a seguito di ulteriori e più approfondite indagini. In tali ipotesi, la diversità dei fatti, dei soggetti coinvolti e dei luoghi di commissione esclude la sussistenza dei presupposti per l'applicazione della contestazione a catena, non potendosi ritenere che gli elementi posti a base della seconda ordinanza fossero già desumibili dagli atti relativi alla prima. La valutazione circa la rilevanza processuale degli elementi probatori e la loro effettiva conoscenza da parte dell'autorità giudiziaria al momento dell'emissione delle diverse ordinanze cautelari rientra nell'ambito del merito, sottratto al sindacato di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. SANTACROCE Giorgio - Consigliere

Dott. CORRADINI Grazia - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. PIRACCINI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) DI. BL. FR. N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 19/06/2007 TRIB. LIBERTA'- di PALERMO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. SANTACROCE GIORGIO;

sentite le conclusioni del P.G. Dr. GALASSO Aurelio, che ha chiesto il rigetto del ricorso;

udito il difensore avv.to VENERO Armando, che ha insistito per l'accoglimento del ricorso.

OSSERVA

1. Nei confronti di DI. BL. Fr. il gip del tribunale…

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