Cassazione penale Sez. II sentenza n. 21788 del 3 giugno 2021

ECLI:IT:CASS:2021:21788PEN

Massima

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Il possesso di beni provenienti da furto, in assenza di plausibili spiegazioni circa la loro provenienza, costituisce prova della consapevolezza della loro illecita origine, integrando il reato di ricettazione. L'onere di provare la legittima provenienza dei beni in possesso grava sull'imputato, non essendo sufficiente la mera affermazione di averli acquistati o ricevuti da terzi non meglio identificati. Inoltre, eventuali condizioni personali dell'imputato, come la tossicodipendenza o deficit intellettivi, non escludono la configurabilità del dolo di ricettazione, qualora siano comunque presenti elementi fattuali idonei a dimostrare la consapevolezza della provenienza illecita dei beni. La mancata giustificazione del possesso di una cosa proveniente da delitto costituisce prova della conoscenza della sua illecita provenienza, non potendosi in tal caso configurare la sola contravvenzione di acquisto di cose di sospetta provenienza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CERVADORO Mirella - Presidente

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. CIANFROCCA Pierluigi - Consigliere

Dott. PAZIENZA Vittorio - Consigliere

Dott. ARIOLLI Giovan - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 15/10/2020 della CORTE APPELLO di FIRENZE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. GIOVANNI ARIOLLI.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) ricorre per cassazione per l'annullamento della sentenza della Corte di appello di Firenze del 15/10/2020 che ha confermato la condanna al medesimo inflitta dal Tribunale della stessa citta' in ordine al reato di ricettazione (…

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