Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 15873 del 15 aprile 2016

ECLI:IT:CASS:2016:15873PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel valutare il ricorso avverso la sentenza di condanna per tentato furto e resistenza a pubblico ufficiale, afferma che il dovere di motivazione della sentenza è adempiuto quando il giudice di merito abbia valutato globalmente le deduzioni delle parti e le risultanze processuali, spiegando le ragioni del proprio convincimento e dimostrando di aver tenuto conto di ogni fatto decisivo, anche senza un'analisi dettagliata di tutte le deduzioni difensive. Nella fattispecie, la ricostruzione esaustiva del fatto operata dal giudice di merito, sulla base della deposizione dell'agente di polizia che aveva condotto l'intervento, comporta il superamento delle obiezioni difensive volte a mettere in dubbio la percezione dell'accaduto da parte dell'operante, in quanto logicamente incompatibili con la decisione adottata. Inoltre, la determinazione del termine di prescrizione deve tener conto della recidiva contestata e applicata, ai sensi dell'art. 99, comma 4, c.p., sicché il reato di tentato furto non risulta ancora prescritto al momento della pronuncia della sentenza di appello.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. TRONCI Andrea - rel. Consigliere

Dott. FIDELBO Giorgio - Consigliere

Dott. GIORDANO ((omissis)) - Consigliere

Dott. BASSI Alessandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 12/11/2013 della CORTE APPELLO di BARI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 24/03/2016, la relazione svolta dal Consigliere Dr. ANDREA TRONCI;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. MARIA FRANCESCA LOY che ha concluso per l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata, per intervenuta prescrizione.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 12.11.2013 la Corte di app…

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