Cassazione penale Sez. II sentenza n. 15944 del 26 aprile 2012

ECLI:IT:CASS:2012:15944PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nell'esaminare il ricorso per cassazione avverso un provvedimento di rigetto della richiesta di rettifica di un dispositivo di sentenza penale, può dichiarare l'inammissibilità del ricorso qualora il ricorrente, pur avendo manifestato la riserva di indicare i motivi posti a base del gravame, non li abbia poi effettivamente depositati, in applicazione degli articoli 581 e 591 del codice di procedura penale. In tal caso, il ricorrente può essere altresì condannato al pagamento delle spese processuali e di una somma a favore della cassa delle ammende, in ragione della sua evidente responsabilità nella determinazione della causa di inammissibilità. Il principio di diritto affermato mira a garantire il rispetto delle regole processuali e la correttezza del giudizio di legittimità, sanzionando il comportamento omissivo della parte che non adempia all'onere di indicare i motivi posti a base del ricorso, nonostante la riserva espressa in tal senso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MACCHIA Alberto - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - rel. Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. VERGA Giovanni - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 440/2011 CORTE APPELLO di MILANO, del 17/06/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. UGO DE CRESCIENZO;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. LETTIERI Nicola che ha concluso per la dichiarazione d'inammissibilita'.

MOTIVI DELLA DECISIONE

(OMISSIS), personalmente, ricorre per Cassazione avverso la ordinanza 17.6…

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