Il mutamento di destinazione d'uso di un immobile da produttivo/artigianale a residenziale, realizzato senza il necessario titolo abilitativo, integra un illecito edilizio sanzionabile con l'ordine di demolizione e il pagamento degli oneri di urbanizzazione e della relativa sanzione amministrativa, in quanto contrastante con la disciplina urbanistica dell'area e con i requisiti igienico-sanitari previsti per gli ambienti di lavoro. La superficie utile destinata al nuovo uso residenziale, anche se inferiore al 15% della superficie complessiva dell'immobile, non rileva ai fini della legittimità del provvedimento sanzionatorio, atteso che la normativa urbanistica prevede il divieto di mutamento di destinazione d'uso senza titolo abilitativo, a prescindere dalla percentuale di superficie interessata. Inoltre, l'attività di repressione degli abusi edilizi costituisce attività di natura vincolata, per la quale non è necessaria la previa comunicazione di avvio del procedimento agli interessati, né la valutazione specifica delle ragioni di interesse pubblico, essendo sufficiente la descrizione degli interventi abusivamente realizzati. Infine, la determinazione della sanzione pecuniaria, commisurata alla superficie destinata all'uso residenziale e al doppio del contributo massimo previsto per il mutamento di destinazione d'uso, risulta congrua e adeguatamente motivata.