Il bene immobile di riconosciuto interesse storico, archeologico e artistico, appartenente a un ente pubblico territoriale, è qualificato come bene demaniale ai sensi dell'art. 822, comma 2, del codice civile, in virtù della presunzione di legge stabilita dall'art. 12, comma 1, del d.lgs. n. 42/2004 (codice dei beni culturali), in attesa dell'accertamento definitivo della sussistenza dell'interesse culturale da parte degli organi competenti. Tale qualificazione comporta l'inalienabilità del bene, la concessione in uso solo con atti di natura pubblicistica e la possibilità per l'amministrazione di esercitare la tutela esecutiva di cui all'art. 823, comma 2, cod. civ., attraverso l'adozione di provvedimenti di autotutela, la cui impugnazione spetta alla giurisdizione del giudice amministrativo, salvo che il privato non contesti la demanialità al fine di far valere un proprio diritto di proprietà, ipotesi in cui la relativa controversia rientra nella competenza del giudice ordinario.