Cassazione penale Sez. I sentenza n. 11666 del 8 aprile 2020

ECLI:IT:CASS:2020:11666PEN

Massima

Massima ufficiale
La confisca di prevenzione, di cui all'art. 3-quinquies della legge 31 maggio 1965, n. 575, laddove consente di sottrarre alla disponibilità del proposto e dei terzi beni che si ha motivo di ritenere siano il frutto di attività illecite o ne costituiscano il reimpiego, non si pone in contrasto con la Direttiva 2014/42/CE del 3 aprile 2014, che, al fine di armonizzare le legislazioni nazionali, ha introdotto soltanto una disciplina minima della confisca, riconoscendo ai singoli Stati membri la possibilità di prevedere strumenti più estesi ed incisivi sul fronte del contrasto patrimoniale alla criminalità organizzata.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IASILLO Adriano - Presidente

Dott. BONI Monica - rel. Consigliere

Dott. DI GIURO Gaetano - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

Dott. RENOLDI Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 19/12/2018 della Corte di appello di Palermo;
udita la relazione svolta dal ((omissis));
lette le conclusioni del P. G. ((omissis)), che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza in data 19 dicembre 2018 la Corte di appello di Palermo respingeva l'appello, proposto da (OMISSIS), avverso il provvedimento, emesso in data 11 giugno 2015 dal Tribunale di Palermo, sezione misure di prevenzione, ch…

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