Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso avverso il decreto di annullamento del parere favorevole per la realizzazione di un bar-ristorante a servizio di un impianto di distribuzione carburanti, ha affermato che il ricorso deve essere dichiarato improcedibile per cessata materia del contendere, in quanto la Soprintendenza, a seguito di riesame della pratica, ha espresso il proprio nulla osta e il Comune ha rilasciato la concessione edilizia in sanatoria. Pertanto, il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è che: Il ricorso amministrativo deve essere dichiarato improcedibile per cessata materia del contendere quando, nelle more del giudizio, l'Amministrazione abbia adottato un nuovo provvedimento che soddisfi le pretese del ricorrente, eliminando così l'interesse all'impugnazione. In tali casi, le spese di giudizio possono essere compensate tra le parti, in considerazione del mutamento della situazione fattuale e giuridica intervenuto durante il corso del procedimento. La massima si fonda sui seguenti principi e argomentazioni: 1. Il ricorso amministrativo ha lo scopo di ottenere l'annullamento di un provvedimento ritenuto illegittimo. Tuttavia, tale interesse cessa di sussistere quando l'Amministrazione adotta un nuovo provvedimento che soddisfa le pretese del ricorrente, eliminando così la materia del contendere. 2. In tali ipotesi, il ricorso deve essere dichiarato improcedibile, in quanto è venuto meno l'interesse del ricorrente all'annullamento del provvedimento impugnato, essendo stata eliminata la lesione lamentata. 3. La compensazione delle spese di giudizio trova giustificazione nel mutamento della situazione fattuale e giuridica intervenuto durante il corso del procedimento, che ha determinato il venir meno dell'interesse all'impugnazione. 4. Tale soluzione consente di evitare un inutile dispendio di attività processuale e di risorse, privilegiando un approccio pragmatico volto alla risoluzione della controversia.