Cassazione penale Sez. V sentenza n. 29538 del 20 luglio 2007

ECLI:IT:CASS:2007:29538PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La valutazione delle dichiarazioni di una persona offesa da reato, che rivesta anche la qualità di imputata di reato collegato, deve essere effettuata con particolare cautela e attenzione, in quanto la sua posizione processuale può influenzare la credibilità e l'attendibilità delle sue affermazioni. Pertanto, il giudice è tenuto a motivare in modo esaustivo e congruo le ragioni per le quali ritiene di poter superare i dubbi sulla genuinità e veridicità delle dichiarazioni rese dalla persona offesa-imputata, vagliandone attentamente la compatibilità con gli altri elementi di prova acquisiti. Solo in presenza di una motivazione adeguata e convincente, le dichiarazioni della persona offesa-imputata potranno essere considerate come prova ai fini della pronuncia di condanna. In assenza di una siffatta motivazione, il giudice dovrà necessariamente assolvere l'imputato per insufficienza di prove.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COLONNESE Andrea - Presidente

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. DI TOMASSI ((omissis)) - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

DI. An. Vi. , nato il (OMESSO);

avverso la sentenza in data 16.2.2006 della Corte d'appello di Cagliari.

Visti gli atti, la sentenza denunziata e il ricorso;

Udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. M. ((omissis));

Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. MELONI Vittorio, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

FATTO

Con la sentenza in …

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