Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La stazione appaltante, in sede di gara pubblica, è tenuta ad applicare il principio di tassatività delle cause di esclusione previste dalla legge, senza poter introdurre ulteriori motivi di esclusione non espressamente contemplati dalla normativa. Inoltre, la stazione appaltante deve esercitare il potere di soccorso procedimentale per consentire ai concorrenti di regolarizzare la documentazione presentata, ove possibile, evitando l'automatica esclusione per meri vizi formali. Tali principi, volti a garantire la massima partecipazione e la par condicio tra i concorrenti, trovano fondamento negli artt. 46 e 83 del d.lgs. n. 163/2006 (Codice dei contratti pubblici) e nella consolidata giurisprudenza amministrativa, la quale ha affermato che le cause di esclusione dalle gare pubbliche devono essere tassative e di stretta interpretazione, non potendo la stazione appaltante introdurre ulteriori motivi di esclusione non previsti dalla legge. Inoltre, il potere di soccorso procedimentale rappresenta uno strumento essenziale per consentire la regolarizzazione di irregolarità formali, evitando l'automatica esclusione dei concorrenti per meri vizi non sostanziali della documentazione presentata, nel rispetto dei principi di proporzionalità, buon andamento e tutela della concorrenza. Pertanto, la stazione appaltante non può disporre l'esclusione di un concorrente per la mancata dichiarazione sui requisiti di cui all'art. 38 del d.lgs. n. 163/2006 relativa agli eventuali soggetti cessati dalla carica, senza previamente attivare il soccorso istruttorio al fine di consentire la regolarizzazione della documentazione.