Cassazione civile Sez. I sentenza n. 16305 del 30 ottobre 2003

ECLI:IT:CASS:2003:16305CIV

Massima

Massima ufficiale
E' manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale, in riferimento agli artt. 3 e 51 Cost., dell'art. 3, primo comma, n. 4, della legge 23 aprile 1981, n. 154 nella parte in cui contempla la pendenza di una lite con la regione quale causa di incompatibilità all'esercizio delle funzioni di consigliere regionale. Premesso, infatti, che la Corte costituzionale (ord. n. 223 del 2003) ha escluso che - a seguito dell'entrata in vigore dell'art. 3 ter del D.L. 22 febbraio 2002, n. 13 (convertito nella legge 24 aprile 2002, n. 75) - il diverso rilievo assunto dall'impedimento costituito dalla pendenza di una lite per i consiglieri regionali, rispetto a quelli degli enti locali minori, sia lesivo del principio di eguaglianza, va osservato che l'esigenza, cui la norma in esame risponde, di prevenire l'insorgenza di conflitti di interesse tra i singoli componenti degli organi elettivi e l'ente territoriale, essendo diretta ad assicurare la trasparenza, il buon andamento e l'imparzialità dell'amministrazione (e, quindi, la tutela di interessi di indubbio rilievo costituzionale), può giustificare l'apposizione di limiti al diritto garantito dall'art. 51 Cost. Va, inoltre, tenuto conto sia del limite di operatività della causa di incompatibilità in questione stabilito dall'ultimo comma del medesimo art. 3 della legge n. 154 del 1981, sia del fatto che il giudice elettorale, nel controllare l'esistenza della lite, deve accertare - pur nel rispetto dell'autonomia del giudice della lite stessa - se la controversia pendente non sia, all'evidenza, meramente apparente, o manifestamente infondata, ovvero ancora chiaramente pretestuosa.

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