Consiglio di Stato sentenza n. 3860 del 2017

ECLI:IT:CDS:2017:3860SENT

Massima

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Il vincolo di inedificabilità assoluta previsto dall'art. 51, comma 1, lettera f), della legge della Regione Puglia n. 56 del 1980, che vieta qualsiasi opera di edificazione entro la fascia di 300 metri dal confine del demanio marittimo, costituisce un vincolo preclusivo del condono edilizio ai sensi dell'art. 33 della legge n. 47 del 1985, anche per le istanze di condono presentate dopo l'entrata in vigore della legge n. 724 del 1994. Tale divieto di condono non può essere superato in via interpretativa estensiva o analogica, in quanto l'art. 39, comma 20, della legge n. 724 del 1994 - che ha ammesso il condono per gli abusi commessi in violazione del divieto temporaneo di edificazione previsto dall'art. 1 quinquies del d.l. n. 312 del 1985 - costituisce una norma eccezionale e derogatoria, non suscettibile di applicazione analogica ad altre fattispecie di vincoli di inedificabilità assoluta, come quello previsto dalla legge regionale pugliese. Infatti, il vincolo regionale si differenzia da quello statale per la diversa fonte normativa, l'individuazione delle aree e l'assenza di una previsione espressa di condonabilità, sicché non ricorrono i presupposti per l'applicazione analogica della citata disposizione eccezionale. Pertanto, la violazione del vincolo di inedificabilità assoluta previsto dalla legge regionale pugliese comporta il divieto di condono, in applicazione della regola generale di cui all'art. 33 della legge n. 47 del 1985.

Sentenza completa

Pubblicato il 01/08/2017

N. 03860/2017REG.PROV.COLL.

N. 00226/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

Sull’appello n. 226 del 2013, proposto dal Ministero per i beni e le attività culturali e la Soprintendenza per i beni architettonici per le province di Lecce, Brindisi e Taranto, in persona dei rispettivi legali rappresentanti
pro tempore
, rappresentati e difesi per legge dall'Avvocatura Generale dello Stato, presso i cui uffici sono domiciliati in Roma, alla via dei Portoghesi, n. 12;

contro

Il signor ((omissis)), rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio Placidi in Roma, via ((omissis)), n. 30;

per la riforma

della sentenza del T.A.R. per la Puglia, Sezione staccata di Lecce, …

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