Cassazione penale Sez. V sentenza n. 21140 del 15 maggio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:21140PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il falso ideologico commesso dal privato in un documento non è configurabile come reato impossibile per inidoneità dell'azione quando la difformità dell'atto dal vero non sia riconoscibile ictu oculi, ma emerga da elementi estrinseci all'atto stesso, in quanto il reato impossibile presuppone l'originaria, assoluta inefficienza causale dell'azione, da valutare oggettivamente in concreto e con giudizio ex ante, in relazione alle intrinseche caratteristiche dell'azione. Pertanto, il fatto che l'analisi visiva dei documenti di guida allegati al modulo di decurtazione punti abbia fatto sorgere negli agenti dubbi sull'autenticità degli stessi, esclude la configurabilità del reato impossibile, in quanto la difformità dell'attestazione dal vero non era solare ed evidente. Inoltre, ai fini della determinazione della pena, il giudice può tenere conto di uno stesso elemento che abbia attitudine a influire su diversi aspetti della valutazione, senza che ciò comporti lesione del principio del ne bis in idem, ben potendo un dato polivalente essere utilizzato più volte sotto differenti profili per distinti fini. Infine, la causa di non punibilità per particolare tenuità del fatto, prevista dall'art. 131-bis c.p., non può essere applicata d'ufficio dal giudice di merito, né dedotta per la prima volta in cassazione, se tale disposizione era già in vigore alla data della deliberazione della sentenza di appello.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. MORELLI Francesca - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - rel. Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 18/09/2017 della CORTE APPELLO di ANCONA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. IRENE SCORDAMAGLIA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. CESQUI ELISABETTA, che ha concluso chiedendo per l'inammissibilita'.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di appello di Ancona, con la sentenza del 18…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.