Cassazione civile Sez. Unite sentenza n. 26148 del 3 novembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:26148CIV

Massima

Massima ufficiale
La «condanna a pena detentiva non inferiore a tre anni» che giustifica l’applicazione della misura della sospensione cautelare dell’avvocato dall’esercizio della professione è quella di primo grado, in quanto l’art. 60, comma 1, della l. n. 247 del 2012, non richiede a tal fine l’irrevocabilità della sentenza, in conformità alla “ratio” della misura di intervenire in via urgente in ipotesi di rilevante gravità, che sarebbe vanificata ove fosse necessario un previo accertamento irretrattabile della responsabilità penale, poiché la sospensione costituirebbe un'inutile duplicazione della sanzione disciplinare e non assolverebbe alla funzione di tutela dell'immagine della categoria professionale degli avvocati nel momento dello “strepitus fori” e, quindi, all'atto del verificarsi della lesione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONI UNITE CIVILI

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CANZIO Giovanni - ((omissis)). DI CERBO Vincenzo - Presidente di Sez.

Dott. AMOROSO Giovanni - Presidente di Sez.

Dott. D'ANTONIO Enrica - Consigliere

Dott. CRISTIANO Magda - Consigliere

Dott. CIRILLO Ettore - Consigliere

Dott. TRIA Lucia - Consigliere

Dott. BERRINO Umberto - Consigliere

Dott. GIUSTI Alberto - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso iscritto al N.R.G. 13017 del 2017 proposto da:
Avv. (OMISSIS), rappresentato e difeso dall'Avvocato (OMISSIS), con domicilio eletto nel suo studio in (OMISSIS);
- ricorrente -
contro
PROCURATORE GENERALE PRESSO LA CORTE DI CASSAZIONE; CONSIGLIO NAZIONALE FORENSE; CONSIGLIO DISTRETTUALE DI DISCIPLINA DEGLI AVVOCATI DI LECCE; CONSIGL…

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