Cassazione penale Sez. V sentenza n. 2089 del 17 gennaio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:2089PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La Corte di Cassazione, in presenza di un ricorso inammissibile, deve comunque rilevare l'intervenuta abolitio criminis di un reato contestato agli imputati, anche se non dedotta nei motivi di impugnazione, in applicazione del principio della ragionevole durata del processo, al fine di evitare un rinvio della soluzione alla fase esecutiva. Ciò in quanto la nozione di "condanna" di cui all'art. 2 c.p. corrisponde al concetto di giudicato formale, fino al formarsi del quale spetta al giudice della cognizione prendere atto della intervenuta depenalizzazione, con conseguente annullamento della condanna per mancanza di rilievo penale del fatto. Inoltre, in caso di sentenza di condanna relativa a un reato successivamente abrogato e qualificato come illecito civile, il giudice dell'impugnazione deve revocare anche i capi della sentenza che concernono gli interessi civili, fermo restando il diritto della parte civile di agire "ex novo" nella sede naturale, per il risarcimento del danno e l'eventuale irrogazione della sanzione pecuniaria civile. Tuttavia, l'inammissibilità dei motivi di ricorso relativi ad altri reati è ostativa al rilievo della prescrizione, in assenza della instaurazione di un valido rapporto processuale, in quanto in presenza di una decisione cumulativa, ogni capo di imputazione conserva la propria individualità ad ogni effetto giuridico, di guisa che l'ammissibilità dell'impugnazione per uno dei reati non determina l'instaurazione di un valido rapporto processuale anche per i reati in relazione ai quali i motivi dedotti siano inammissibili, con la conseguente preclusione della possibilità di rilevare la prescrizione maturata dopo la sentenza di appello. Infine, la Corte di Cassazione può procedere direttamente alla rideterminazione della pena, ai sensi della nuova formulazione dell'art. 620 c.p.p., lett. l), sulla base degli elementi di fatto che emergono dal giudizio di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PEZZULLO Rosa - Presidente

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. TUDINO Alessandrin - rel. Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 24/01/2014 della CORTE APPELLO di FIRENZE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere ALESSANDRINA TUDINO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott. CESQUI Elisabetta, che ha concluso chiedendo;
Il Proc. Gen. conclude per l'annullamento senza rinvio, per prescrizione;
udito il difensore;
il difensore presente si ripo…

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