Cassazione penale Sez. V sentenza n. 10163 del 12 marzo 2010

ECLI:IT:CASS:2010:10163PEN

Massima

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Il reato di minaccia può essere integrato anche da un mero comportamento, purché inserito in un contesto reiterato di espressioni di inequivoco contenuto minaccioso e oggettivamente caratterizzato da atteggiamenti marcatamente minacciosi, senza che sia necessaria una minaccia verbale espressa. La valutazione equitativa del danno non patrimoniale rientra nel prudente apprezzamento del giudice di merito e non è sindacabile in sede di legittimità, purché motivata attraverso i concreti elementi che possono concorrere al processo di formazione del libero convincimento. L'attenuante della provocazione può essere esclusa qualora, alla stregua della ricostruzione dell'episodio, non risultino sussistenti i presupposti per il suo riconoscimento.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. PIZZUTI Giuseppe - rel. Consigliere

Dott. ROTELLA Mario - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) RE. LE. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 69/2008 TRIBUNALE di TARANTO, del 06/04/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 04/11/2009 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIUSEPPE PIZZUTI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Monetti Vito che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

Udito il difensore Avv. Raguso Giuseppe.

M…

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