Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 12760 del 2006

ECLI:IT:TARLAZ:2006:12760SENT

Massima

Generata da Simpliciter
Il difetto di interesse a ricorrere comporta l'inammissibilità del ricorso amministrativo. Il ricorrente che afferma la mancanza di un'attività sanzionabile con l'ordine di cessazione impugnato dimostra di non avere un interesse giuridicamente rilevante all'annullamento del provvedimento, in quanto la sua posizione soggettiva non risulta lesa o pregiudicata dall'atto impugnato. In tali casi, il Giudice amministrativo è tenuto a dichiarare l'inammissibilità del ricorso, in quanto la carenza di interesse rende il ricorso stesso privo di uno dei presupposti essenziali per la sua proponibilità. L'interesse a ricorrere, quale condizione di ammissibilità dell'azione, deve sussistere non solo al momento della proposizione del ricorso, ma anche nel corso del giudizio, fino alla decisione finale. Pertanto, qualora il ricorrente dichiari l'inesistenza dell'attività oggetto del provvedimento impugnato, viene meno il suo interesse all'annullamento, rendendo il ricorso inammissibile. Il Giudice amministrativo, in tali ipotesi, non può entrare nel merito della legittimità dell'atto, ma deve limitarsi a constatare il difetto di interesse, pronunciando l'inammissibilità del ricorso. Tale principio trova applicazione anche nel caso in cui il ricorrente affermi la sola temporaneità dell'attività oggetto del provvedimento impugnato, in quanto ciò dimostra l'assenza di un interesse giuridicamente rilevante all'annullamento dell'atto. Inoltre, le spese del giudizio, in caso di declaratoria di inammissibilità del ricorso per difetto di interesse, sono poste a carico del ricorrente, in applicazione del principio della soccombenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
IL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE DEL LAZIO
SEZIONE II TER
Anno 2006
composto dai Magistrati:
((omissis)) - PRESIDENTE
Antonio AMICUZZI - CONSIGLIERE
((omissis)) - CONSIGLIERE rel.est.
ha pronunciato la seguente
S E N T E N Z A
sui ricorsi nn. 1265 e 1266/1998 R.G. proposti da SIMBUS s.n.c., in persona del suo rappresentante legale, e MICHELI Ferruccio, rappresentati e difesi dall'avv. ((omissis)), ed elettivamente domiciliati in Roma, via Trionfale - 27;
c o n t r o
Comune di Roma, in persona del Sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dall'avv. ((omissis)), ed elettivamente domiciliato in Roma, via del Tempio di Giove - 21;
per l'annullamento
del provvedimento in data 14.1.1998 del Dirigente dell'Ufficio Disciplina Commercio della Circoscrizione IV del Comune di Roma, con il quale è stata ordinata alla SIMBUS s.n.c. la cessazione di attività di autorimessa per …

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.