Cassazione penale Sez. V sentenza n. 32099 del 6 agosto 2024

ECLI:IT:CASS:2024:32099PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, ai fini della conferma della misura cautelare della custodia in carcere, può essere desunto dalla gravità e modalità della condotta persecutoria posta in essere dall'indagato, dalla sua pervicacia nel vessare le vittime e dalla sua pregressa attività criminosa, elementi che delineano un concreto e attuale pericolo sociale, anche in assenza di una specifica previsione di occasione per commettere nuovi delitti. L'adeguatezza della misura cautelare detentiva è altresì confermata dall'impossibilità di applicare misure meno afflittive, come gli arresti domiciliari, in mancanza di un domicilio alternativo distante dal luogo di commissione dei fatti. Il giudizio sulla compatibilità della detenzione con le condizioni di salute dell'indagato deve essere svolto sulla base di accertamenti medici specifici, la cui valutazione non può essere sostituita da mere deduzioni difensive non supportate da elementi concreti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta da:

Dott. PISTORELLI Luca - Presidente

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Relatore

Dott. MOROSINI Elisabetta Maria - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Ma.Po., nato a B il (Omissis);
avverso l'ordinanza del 22/03/2024 del TRIB. LIBERTA' di NAPOLI;
udita la relazione svolta dal Consigliere ANGELO CAPUTO;
Lette la requisitoria scritta del Sostituto Procuratore generale della Repubblica presso questa Corte di cassazione Nicola Lettieri, che ha concluso per l'inammissibilità del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 22/03/2024, il Tribunale del riesame di Napoli ha rigettato l'appello proposto nell'interesse di Ma.Po. sottoposto alla misura della custodia cautelare in carcere in r…

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