Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 8418 del 2014

ECLI:IT:TARLAZ:2014:8418SENT

Massima

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La mancata adozione di un provvedimento di diniego o interruzione entro il termine di 60 giorni dalla presentazione della denuncia di inizio attività (DIA) comporta il perfezionamento della procedura, con la conseguente formazione del titolo abilitativo. L'amministrazione non può successivamente adottare provvedimenti di sospensione e demolizione dei lavori realizzati in base alla DIA, in assenza di specifici presupposti di legge, quali la mancanza del necessario nulla osta di viabilità o l'accertata difformità delle opere eseguite rispetto a quelle denunciate. Il principio di tutela dell'affidamento del privato, derivante dal silenzio serbato dall'amministrazione nel termine previsto, impedisce l'esercizio di poteri inibitori e repressivi oltre il termine di decadenza, salvo il ricorrere di circostanze eccezionali e sopravvenute che giustifichino l'intervento in autotutela. L'amministrazione, una volta decorso il termine di 60 giorni senza aver adottato alcun provvedimento, decade dal potere di inibire l'esecuzione dei lavori e di ordinarne la demolizione, essendo tenuta a riconoscere la formazione del titolo abilitativo per silenzio assenso. Il principio di certezza dei rapporti giuridici e di tutela dell'affidamento del privato impone all'amministrazione di rispettare i termini procedimentali previsti dalla legge, precludendole l'esercizio di poteri inibitori e repressivi oltre il termine di decadenza, salvo il ricorrere di circostanze eccezionali e sopravvenute che giustifichino l'intervento in autotutela.

Sentenza completa

N. 08167/2002
REG.RIC.

N. 08418/2014 REG.PROV.COLL.

N. 08167/2002 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Ter)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 8167 del 2002, proposto da:
((omissis)), rappresentato e difeso dagli avv. ((omissis)), ((omissis)), con domicilio eletto presso ((omissis)) in Roma, v.le G. Mazzini, 11;

contro

Comune di Roma, rappresentato e difeso dall’ Avv. ((omissis)), dell’Avvocatura Comunale, domiciliata in Roma, presso la sede dell’Avvocatura in via Tempio di Giove, 21;

per l'annullamento

della determinazione dirigenziale nr. 836 del 22 aprile 2002, emessa dal Dirigente dell’Unità Organizzativa Tecnica del Municipio XIII del Comune di Roma, con la quale è stata disposta l’immediata sospensione dei lavori che…

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