Il Comune non può annullare in autotutela, a distanza di oltre quindici anni, l'atto di acquisizione al patrimonio comunale di un'area occupata abusivamente, quando tale area sia stata successivamente concessa in uso a un privato, in assenza di ragioni di pubblico interesse attuali e prevalenti sull'affidamento del concessionario, che rendano indispensabile l'intervento nonostante il notevole lasso di tempo trascorso. L'esercizio del potere di autotutela, oltre il termine massimo di diciotto mesi, è subordinato alla sussistenza di specifiche e comprovate ragioni di pubblico interesse, che devono essere adeguatamente motivate e bilanciate con il legittimo affidamento del privato, maturato in ragione del rilascio della concessione e dei successivi contatti con l'amministrazione. In assenza di tali presupposti, l'annullamento d'ufficio dell'atto favorevole al privato è illegittimo, in quanto viola il principio di buona fede e tutela dell'affidamento.