Cassazione penale Sez. V sentenza n. 31105 del 28 luglio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:31105PEN

Massima

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Il reato di tentata violenza privata si configura quando l'agente, attraverso minacce o atti idonei e non equivoci, costringe il soggetto passivo a tollerare una determinata condotta, senza che sia necessaria l'effettiva realizzazione della coazione. La mera coazione del soggetto passivo non è sufficiente, essendo necessaria l'esistenza di una condotta violenta o minacciosa da parte dell'agente. La motivazione della sentenza di condanna deve indicare in modo specifico gli elementi probatori che dimostrano la sussistenza degli elementi costitutivi del reato, senza limitarsi a considerazioni generiche o al richiamo di precedenti giurisprudenziali. L'onere di una motivazione adeguata e logica grava sul giudice di merito, la cui decisione non può essere censurata per vizio di motivazione se questa risulta congrua e coerente con gli elementi di fatto accertati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Presidente

Dott. COLONNESE Andrea - Consigliere

Dott. FERRUA Giuliana - Consigliere

Dott. FEDERICO Raffaello - Consigliere

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) TR. SA. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 16/09/2008 della CORTE APPELLO di CALTANISSETTA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. DE BERARDINIS Silvana;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. FEBBRARO G. che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con sentenza in dat…

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