Cassazione penale Sez. V sentenza n. 36849 del 21 dicembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:36849PEN

Massima

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La commissione di un reato da parte di più persone in concorso tra loro integra l'aggravante prevista dall'art. 625, n. 5, c.p., anche qualora non sia stata espressamente contestata nell'imputazione, purché gli imputati siano stati resi edotti dell'accusa di aver agito in concorso. Infatti, ai fini della contestazione di una circostanza aggravante, non è necessaria una formula specifica espressa con enunciazione letterale, né la specifica indicazione della norma che la prevede, essendo sufficiente la precisa enunciazione "in fatto" della stessa, in modo tale che l'imputato possa avere cognizione degli elementi che la integrano e sia posto nelle condizioni di espletare pienamente la difesa. Pertanto, la motivazione che chiarisca come gli imputati siano stati resi edotti dell'accusa di aver agito in concorso, valorizzando i comportamenti individuati nella loro materialità, è idonea a soddisfare il principio di correlazione tra accusa e decisione, senza incorrere in vizi di nullità o motivazione apparente. Inoltre, il sindacato di legittimità sulla motivazione della sentenza di merito deve limitarsi a verificare l'adeguatezza delle considerazioni di cui il giudice si è avvalso per giustificare il proprio convincimento, senza poter sostituire la propria valutazione delle risultanze processuali a quella già effettuata nei gradi di merito, salvo l'ipotesi di travisamento della prova, che richiede l'indicazione specifica ed inequivoca delle prove ritenute travisate.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. BORRELLI Paola - Consigliere

Dott. FRANCOLINI Giovanni - rel. Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 11/04/2019 della CORTE APPELLO DI ANCONA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. FRANCOLINI GIOVANNI;
udito in pubblica udienza il Sostituto Procuratore generale della Repubblica presso questa Corte di cassazione Dr. PICARDI ANTONIETTA, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del giorno 11 aprile 2019 (dep. il giorno …

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