Il provvedimento amministrativo di divieto di prosecuzione dell'attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande può essere legittimamente adottato qualora l'attività sia svolta in assenza della prescritta segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) e senza aver effettuato la notifica al Municipio per la registrazione dell'attività presso l'ASL competente, nonché in un immobile abusivo privo dei requisiti igienico-sanitari e di sicurezza previsti dalla normativa vigente. In tali casi, l'Amministrazione è tenuta a intervenire per tutelare la salute e la sicurezza pubblica, indipendentemente dalla finalità sociale o culturale perseguita dall'esercente. Tuttavia, il venir meno dell'interesse all'annullamento del provvedimento, a seguito della cessazione dell'attività e della restituzione dell'immobile al legittimo proprietario, determina l'improcedibilità del relativo ricorso giurisdizionale.