Cassazione penale Sez. III sentenza n. 12052 del 14 aprile 2020

ECLI:IT:CASS:2020:12052PEN

Massima

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Il pericolo concreto e attuale di reiterazione del reato, quale esigenza cautelare per l'applicazione della misura della custodia in carcere, può essere desunto dalle modalità e circostanze del fatto, dalla personalità dell'indagato, dalla gravità dei reati contestati e dal contesto in cui si sono svolti, nonché dalla valutazione prognostica della probabilità, anche se non imminente, della commissione di ulteriori reati, anche in assenza di effettive ed immediate opportunità di ricaduta. La scelta e la valutazione di adeguatezza della misura custodiale di massimo rigore non richiede l'analitica dimostrazione dell'inidoneità di ogni altra misura, essendo sufficiente l'indicazione, con argomenti logico-giuridici, degli elementi specifici che inducono a ritenere tale custodia come la misura più adeguata per impedire la prosecuzione dell'attività criminosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI NICOLA Vito - Presidente

Dott. RAMACCI Luca - rel. Consigliere

Dott. LIBERATI Giovanni - Consigliere

Dott. SEMERARO Luca - Consigliere

Dott. CORBETTA Stefano - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 04/11/2019 del TRIB. LIBERTA' di MILANO;
udita la relazione svolta dal Consigliere RAMACCI LUCA;
lette/sentite le conclusioni del PG BARBERINI ROBERTA MARIA:
Il Proc. Gen. conclude per l'annullamento con rinvio.
Il difensore presente si associa alle conclusioni del Proc. Gen. e deposita copia della relazione di aggiornamento sul percorso terapeutico dell'indagato e copia del provvedimento del Magistrato di sorveglianza di Mil…

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