Il giudice amministrativo, nell'ambito di un giudizio di ottemperanza, può ordinare all'amministrazione soccombente di dare piena esecuzione al giudicato formatosi sulla precedente sentenza, assegnando un termine perentorio per l'adempimento e, in caso di perdurante inadempienza, nominare un commissario ad acta affinché provveda in via sostitutiva all'esecuzione del giudicato, con conseguente condanna dell'amministrazione al pagamento delle spese del giudizio di ottemperanza. Tale potere del giudice amministrativo trova fondamento nell'esigenza di assicurare l'effettività della tutela giurisdizionale e la piena attuazione del principio di legalità dell'azione amministrativa, in conformità all'art. 24 e all'art. 113 della Costituzione. Infatti, il mancato adempimento spontaneo della pubblica amministrazione all'obbligo di esecuzione del giudicato, oltre a configurare un illecito, determina una lesione del diritto di azione e del diritto di difesa del cittadino, vanificando l'utilità pratica della pronuncia giurisdizionale. Pertanto, il giudice amministrativo, nell'ambito del giudizio di ottemperanza, è tenuto a garantire l'effettività della tutela giurisdizionale, ordinando l'esecuzione del giudicato e, in caso di perdurante inadempienza, nominando un commissario ad acta, al fine di assicurare il rispetto del principio di legalità dell'azione amministrativa e la piena attuazione del diritto di azione e di difesa del cittadino.