Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 23272 del 3 giugno 2016

ECLI:IT:CASS:2016:23272PEN

Massima

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La partecipazione ad un'associazione di tipo mafioso può essere desunta da plurimi elementi indiziari, tra cui le convergenti dichiarazioni di più collaboratori di giustizia che riferiscano specifici episodi e il ruolo svolto dall'indagato nell'ambito del sodalizio criminoso, anche in relazione ad attività illecite come il traffico di stupefacenti e le estorsioni, senza che sia necessaria l'individuazione della fonte conoscitiva di ogni singolo elemento dichiarativo, purché l'apprezzamento complessivo delle risultanze probatorie consenta di ritenere provata la consapevole partecipazione dell'indagato al perseguimento degli interessi della consorteria mafiosa. In tale contesto, la mera affiliazione al clan, pur costituendo un elemento sintomatico, non esaurisce la valutazione del ruolo rivestito dall'indagato, essendo necessario accertare il suo specifico apporto alle attività illecite del sodalizio. Pertanto, la convergenza delle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, che individuino il ruolo dell'indagato nel contesto associativo e il suo coinvolgimento in attività delittuose, può integrare gravi indizi di colpevolezza per il reato di partecipazione ad associazione di tipo mafioso, anche in assenza di ulteriori contributi dichiarativi del capo del sodalizio, purché la motivazione del provvedimento cautelare risulti adeguata e logicamente coerente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CONTI Giovanni - Presidente

Dott. GIANESINI Maurizio - Consigliere

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. GIORDANO Emilia A - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), n. a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 18/1/2016 del Tribunale di Bari
visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa Emilia Anna Giordano;
udite le richieste del Pubblico Ministero, in persona dell'Avvocato generale Dott. ROSSI Agnello, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza indicata in epigrafe il Tribunale del riesame di Bari ha confermato l'…

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