Cassazione penale Sez. III sentenza n. 16439 del 15 aprile 2014

ECLI:IT:CASS:2014:16439PEN

Massima

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Il giudice del riesame, nel valutare la sussistenza del fumus commissi delicti ai fini del sequestro preventivo, non può limitarsi a una mera verifica della riconducibilità in astratto del fatto all'ipotesi di reato contestata, ma deve esaminare la concreta antigiuridicità penale del fatto, tenendo conto degli elementi probatori dedotti dall'accusa e delle contestazioni difensive. Egli ha il dovere di prendere in considerazione tutti gli elementi rappresentati dalle parti, senza omettere la valutazione di prove esistenti agli atti, pena la violazione di legge per mancanza di motivazione. Il controllo del giudice del riesame non può pertanto ridursi ad un mero riscontro burocratico, ma deve svolgersi attraverso un'effettiva disamina della fondatezza dell'ipotesi accusatoria, alla luce delle deduzioni e della documentazione prodotta dalla difesa, al fine di accertare la ragionevole probabilità della sussistenza del reato ipotizzato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO Saverio F. - Presidente

Dott. AMORESANO Silvi - rel. Consigliere

Dott. SAVINO Mariapia G - Consigliere

Dott. ORILIA Lorenzo - Consigliere

Dott. DI NICOLA Vito - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) nato il (OMISSIS);

2) (OMISSIS) nato il (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del 23.9.2013 del Tribunale di Napoli;

sentita la relazione svolta dal ((omissis));

sentite le conclusioni del P.G., Dr. CANEVELLI Paolo, che ha chiesto l'annullamento senza rinvio dell'ordinanza impugnata, con restituzione di quanto in sequestro all'avente diritto;

udito il difensore, avv. (OMISSIS), che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.

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