Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 34097 del 6 agosto 2013

ECLI:IT:CASS:2013:34097PEN

Massima

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Il sequestro preventivo di cui all'art. 12-sexies del D.L. n. 306/1992 può essere disposto nei confronti di beni, quote societarie e rapporti bancari riconducibili a soggetti indiziati di reati di associazione di stampo mafioso o di reimpiego di proventi illeciti, anche quando la titolarità formale risulti fittiziamente intestata a terzi prestanome, qualora gli elementi probatori acquisiti dimostrino la sussistenza del fumus del reato e del periculum in mora. In tali casi, il controllo di legittimità del provvedimento cautelare reale da parte del giudice del riesame non può spingersi fino a una rivalutazione degli elementi di fatto, ma deve limitarsi a verificare la congruità e la coerenza logica della motivazione, senza che rilevi il mancato rispetto del termine di trasmissione degli atti da parte dell'autorità procedente, non essendo tale inosservanza sanzionata con la perdita di efficacia della misura.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. APRILE E. - rel. Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedet - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1. (OMISSIS), nata a (OMISSIS);

2. (OMISSIS), nato ad (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del 24/11/2011 del Tribunale di Napoli;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Ercole Aprile;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Geraci Vincenzo, che ha concluso chiedendo il rigetto dei ricorsi.

RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO

1. Con l&#…

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