Cassazione penale Sez. II sentenza n. 43105 del 21 ottobre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:43105PEN

Massima

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Il delitto di ricettazione è configurabile anche nell'ipotesi di acquisto o ricezione, al fine di profitto, di cose con segni contraffatti, nella consapevolezza dell'avvenuta contraffazione, in quanto la cosa nella quale il falso segno è impresso costituisce un'unica entità provento della condotta delittuosa di falsificazione prevista e punita dall'articolo 473 c.p. Pertanto, il delitto di ricettazione può concorrere con il reato di commercio di prodotti con segni falsi di cui all'articolo 474 c.p., in quanto le due fattispecie incriminatrici tutelano beni giuridici distinti e si riferiscono a condotte ontologicamente e strutturalmente diverse, non essendo neppure necessariamente contestuali. Inoltre, non ricorrono i presupposti per l'applicazione del principio di consunzione, in quanto la ricettazione è punita più gravemente rispetto al commercio di prodotti con segni contraffatti, sicché non può ritenersi che il legislatore abbia inteso assorbire la prima fattispecie nella seconda. Pertanto, il concorso materiale tra i due reati è ammissibile, in quanto la condotta di ricettazione, pur essendo un antefatto rispetto al successivo reato di commercio di prodotti con segni falsi, non è da considerarsi un mero atto preparatorio non punibile, ma integra un autonomo reato, in ragione della diversità degli interessi tutelati e della maggiore gravità della pena prevista per la ricettazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. CERVADORO Mirella - Consigliere

Dott. BELTRANI Sergio - Consigliere

Dott. DI MARZIO Fabrizio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato il (OMISSIS);

avverso la sentenza della Corte di Appello di Reggio Calabria del 18.12.2012;

Sentita la relazione della causa fatta dal consigliere Fabrizio Di Marzio;

udita la requisitoria del sostituto procuratore generale Sante Spinaci, il quale ha concluso chiedendo che il ricorso sia rigettato;

udito il difensore dell'imputato, avv. (OMISSIS), il quale insiste per l'accoglimento del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con la …

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