Cassazione penale Sez. V sentenza n. 46119 del 15 dicembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:46119PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La motivazione della sentenza penale deve contenere una ricostruzione chiara e completa dei fatti oggetto di imputazione, esponendo in modo esaustivo le ragioni di fatto e di diritto poste a fondamento della decisione, al fine di consentire il controllo della logicità e della correttezza del ragionamento giudiziale. La mancanza di una adeguata ricostruzione dei fatti e delle argomentazioni a sostegno della decisione, anche in presenza di elementi di fatto potenzialmente idonei a sorreggere l'accusa, determina l'annullamento della sentenza con rinvio per un nuovo giudizio, nel quale il giudice dovrà curare di non incorrere nuovamente in tali vizi di motivazione, qualunque sia la decisione che intenderà adottare. La motivazione della sentenza penale costituisce un elemento essenziale e imprescindibile del giusto processo, in quanto consente il controllo della correttezza e della logicità del ragionamento giudiziale, a garanzia del diritto di difesa e del principio di pubblicità e trasparenza dell'attività giurisdizionale. L'obbligo di motivazione, sancito dall'art. 111 Cost. e dall'art. 546 c.p.p., impone al giudice di esporre in modo chiaro, completo e coerente i fatti ritenuti provati, le prove poste a fondamento del convincimento, le argomentazioni giuridiche che hanno condotto alla decisione, al fine di rendere manifesta la ratio decidendi e consentire alle parti di comprendere le ragioni della decisione e di esercitare efficacemente il diritto di impugnazione. La mancanza di una adeguata motivazione, che impedisca di ricostruire compiutamente lo svolgimento dei fatti e le ragioni poste a base della decisione, determina l'annullamento della sentenza con rinvio per un nuovo giudizio, nel quale il giudice dovrà curare di non incorrere nuovamente in tali vizi, qualunque sia la decisione che intenderà adottare. Ciò al fine di garantire il rispetto del principio del giusto processo e del diritto di difesa, assicurando la verificabilità e il controllo della correttezza e della logicità del ragionamento giudiziale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NARDI Domenico - Presidente

Dott. CALABRESE ((omissis)) - Consigliere

Dott. PIZZUTI Giuseppe - Consigliere

Dott. COLONNESE Andrea - Consigliere

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) BA. MA. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 22/10/2007 GIUDICE DI PACE di CORTINA D'AMPEZZO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. DUBOLINO PIETRO;

sentito il Sost. Proc. Gen. Dott. DI CASOLA Carlo, il quale ha chiesto l'annullamento con rinvio.

RILEVATO IN FATTO

- che con l'impugnata sentenza BA. Ma. Ch. venne…

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